Haaland e la Norvegia corrono. Italia, la prima sarà già decisiva
Gli azzurri debutteranno il 6 giugno nelle qualificazioni mondiali contro gli scandinavi, che hanno 6 punti

Dall’alto Erling Haaland, bomber della Norvegia, e il nostro ct Luciano Spalletti
Dovrà essere buona la prima, il prossimo 6 giugno, per l’Italia di Luciano Spalletti: quel giorno, a Oslo in casa della Norvegia di Erling Haaland, la Nazionale giocherà la sua prima partita nel girone I di qualificazione al Mondiale United 2026, e sarà, nella sostanza, già uno spareggio per ottenere la qualificazione diretta. Può sembrare un’iperbole, ma il modo in cui l’Uefa ha programmato le gare dei gruppi di qualificazione dice esattamente questo: l’Italia infatti, come conseguenza dell’eliminazione dai quarti di Nations League con la Germania, è finita nel girone con Estonia, Israele, Moldavia e, appunto, Norvegia, e partirà da zero, a differenza proprio degli scandinavi, già primi a 6 punti e con un significativo +7 di differenza reti dopo le due vittorie in casa di Moldavia (0-5) e Israele (2-4).
La mancata contemporaneità degli impegni, dovuta al turno aggiuntivo di Nations League nel quale sono stati impegnati gli azzurri, ha insomma prodotto una situazione che, combinata con l’eccellente abbrivio nei gironi di Haaland, Ødegaard e compagni, mette la Nazionale immediatamente di fronte a una sfida decisiva: una mancata vittoria sulla Norvegia costringerebbe la truppa di Spalletti a inseguire, verosimilmente, sino a novembre, quando si giocherà la gara di ritorno in Italia, l’ultima del girone. Al netto di sorprese contro le tre squadre meno attrezzate (più Israele che Estonia e Moldavia, quest’ultima ospite in Italia il 9 giugno), Oslo sarà già un punto di svolta, considerando che solo le prime classificate di ognuno dei 12 gironi otterranno la qualificazione diretta al Mondiale, mentre le seconde dovranno passare attraverso gli spareggi in calendario tra un anno, a marzo 2026.
Già, gli spareggi, dove nel 2018, gli azzurri furono estromessi dalla Svezia e nel 2022 dalla Macedonia del Nord. Così, mentre l’Italia vive in bilico tra l’ottimismo di Spalletti ("sappiamo cosa fare per qualificarci", le sue parole dopo il pari in Germania) e l’incubo di mancare il terzo Mondiale di fila, sono sinora sette (su 48) le nazionali che hanno un posto garantito alla rassegna iridata. Oltre alle tre padrone di casa, vale a dire Stati Uniti, Messico e Canada, quattro hanno staccato il pass nell’ultima settimana.
La prima è stata il Giappone, si era garantito giovedì scorso il pass con tre giornate di anticipo sulla fine del proprio girone, quindi, sempre dall’Asia, missione compiuta per l’Iran di Taremi, la cui nazionale giocherà il suo settimo Mondiale, il quarto consecutivo. Scontata, nella confederazione oceanica, la qualificazione della Nuova Zelanda, che tornerà a disputare la Coppa del Mondo 16 anni dopo Sudafrica 2010 (sarà il suo terzo Mondiale). Obiettivo già raggiunto anche per l’Argentina: per i campioni in carica, primissimi nel girone sudamericano, la qualificazione è giunta nella notte tra martedì e mercoledì, dopo il 4-1 sul Brasile. Lionel Messi, insomma, ci sarà, lui che negli States – dove ha vinto la scorsa estate la Coppa America con l’Albiceleste – è ormai di casa.
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